Franco
agosto 30, 2007 alle 7:06 PM | Pubblicato su Uncategorized | 1 commentoNon l’ho conosciuto di persona. Non ci siamo mai stretti la mano o guardati negli occhi. E questo, forse, rende più difficile fare i conti con la sua scomparsa.
Negli ultimi mesi sono state tante, invece, le telefonate, gli sms, le mail telegrafiche e tempestive. L’ultima ieri sera, per un pezzo in cantiere per chips&salsa.
Ci eravamo sentiti prima delle vacanze: entusiasta, mi segnalava il nuovo libro di Sunstein, su cui aveva scritto un bel pezzo, e mi consigliava di leggerlo, e magari “sviluppare”, “trovare i controesempi positivi”. “Insomma – aggiungeva – continuiamo a fare i titolari di questo filone di riflessioni” (e cioè alimentare il dibattito – secondo lui carente in Italia – sulle posizioni critiche rispetto alla rete).
Ecco, questo era il Franco Carlini che ho conosciuto: generoso, stimolante, aperto, coraggioso, pronto a portare avanti le sue battaglie senza arroccarsi mai. Un vero intellettuale, si sarebbe detto più semplicemente d’altri tempi.
Per un giornalista alle prime armi come me, non è cosa da poco trovare una persona così con cui poter lavorare, confrontarsi, crescere. Soprattutto in Italia, è un’occasione rara, se non unica.
Luciano dice giustamente che Franco è “una persona senza tempo”. E con questa espressione coglie alla perfezione il Franco che c’era, quello che non c’è più e quello che resterà con noi. Per quanto oggi, tra qualche lacrima, l’incredulità e l’incazzatura, sia davvero una brutta giornata.
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[…] la lenta e dolorosa eutanasia di Totem, l’accartocciarsi su stesso di un progetto che forse solo Franco Carlini e il suo “felice caos creativo” potevano tenere in piedi. Ma, per fortuna, il post-totem si è […]
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